Lunedì 27 Novembre 2023
Madonna della Medaglia Miracolosa (rue du Bac, Parigi); S. Virgilio; S. Laverio; B. Bernardino da Fossa
34.a del Tempo Ordinario
Dn 1,1-6.8-20; Cant. Dn 3,52-56; Lc 21,1-4
A te la lode e la gloria nei secoli

PREGHIERA DEL MATTINO
O Signore, affronto nel tuo nome questo nuovo giorno che la tua bontà mi dona. Aiutami a vivere questa giornata secondo la tua volontà. Le mie azioni siano di aiuto al mio prossimo e diano testimonianza del tuo amore senza limiti. Accompagnami con la tua grazia durante tutto questo giorno.

ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore parla di pace al suo popolo, e ai suoi fedeli e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. (Sal 85,9)

COLLETTA
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli perché, collaborando con impegno alla tua opera di salvezza, ottengano in misura sempre più abbondante i doni della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA
Fra tutti non si trovò nessuno pari a Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa
Dal libro del profeta Daniele 1, 1-6. 8-20
L’anno terzo del regno di Ioiakìm, re di Giuda, Nabucodònosor, re di Babilonia, marciò su Gerusalemme e la cinse d’assedio. Il Signore diede Ioiakìm, re di Giuda, nelle sue mani, insieme con una parte degli arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò nel paese di Sinar, nel tempio del suo dio, e li depositò nel tesoro del tempio del suo dio. Il re ordinò ad Asfenàz, capo dei suoi funzionari di corte, di condurgli giovani israeliti di stirpe regale o di famiglia nobile, senza difetti, di bell’aspetto, dotati di ogni sapienza, istruiti, intelligenti e tali da poter stare nella reggia, e di insegnare loro la scrittura e la lingua dei Caldèi. Il re assegnò loro una razione giornaliera delle sue vivande e del vino che egli beveva; dovevano essere educati per tre anni, al termine dei quali sarebbero entrati al servizio del re. Fra loro vi erano alcuni Giudei: Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa. Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non obbligarlo a contaminarsi. Dio fece sì che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia del capo dei funzionari. Però egli disse a Daniele: «Io temo che il re, mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere, trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri giovani della vostra età e così mi rendereste responsabile davanti al re». Ma Daniele disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa: «Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare verdure e da bere acqua, poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di fare con i tuoi servi come avrai constatato». Egli acconsentì e fece la prova per dieci giorni, al termine dei quali si vide che le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re. Da allora in poi il sovrintendente fece togliere l’assegnazione delle vivande e del vino che bevevano, e diede loro soltanto verdure. Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza, e rese Daniele interprete di visioni e di sogni. Terminato il tempo, stabilito dal re, entro il quale i giovani dovevano essergli presentati, il capo dei funzionari li portò a Nabucodònosor. Il re parlò con loro, ma fra tutti non si trovò nessuno pari a Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa, i quali rimasero al servizio del re; su qualunque argomento in fatto di sapienza e intelligenza il re li interrogasse, li trovava dieci volte superiori a tutti i maghi e indovini che c’erano in tutto il suo regno.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 23)
R. A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
benedetto il tuo nome glorioso e santo. R.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
benedetto sei tu sul trono del tuo regno. R.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini,
benedetto sei tu nel firmamento del cielo. R.


CANTO AL VANGELO (Mt 24,42)
R. Alleluia, alleluia.
Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo.
R. Alleluia.

VANGELO
Vide una vedova povera, che gettava due monetine.
+ Dal Vangelo secondo Luca 21,1-4
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
Parola del Signore.

OMELIA
Dal punto di vista letterario questo capitolo di san Luca può essere definito un apoftegma biografico: si tratta di un racconto di carattere ideale per mezzo del quale, a partire da un aneddoto della vita di Gesù, ci viene trasmessa una verità universale. Il racconto della vedova indigente, al di là del suo contesto storico e della cultura religiosa, è un avvenimento ricco di insegnamenti e prezioso per la nostra vita. Gli elementi fondamentali sono: a) Il contrasto tra il modesto obolo della povera vedova, bene accetto e gradito a Dio, e il dono del ricco, che è meno accetto e gradito a Dio. Siamo sul terreno della polemica con gli scribi (cf. Lc 20,47). Il ricco è lo scriba che dona qualcosa, ma con la sua offerta non rischia nulla. La sua elemosina e i suoi atti religiosi non hanno nessuna profonda ripercussione sulla sua esistenza. b) Nel Vangelo, l’offerta della vedova e quella del ricco non si limitano a un po’ di denaro o di beni materiali: in fondo, ognuno offre ciò di cui la sua vita è ricca. In questo senso, il breve e sincero gesto di preghiera della vedova vale più di tutte le consacrazioni dello scriba, il quale ha fatto professione di servire la legge e la vita religiosa del suo popolo. c) Da questo punto di vista, la preghiera prende tutto il suo valore dal fatto di essere legata, confusa con i bisogni vitali. Non dobbiamo donare, offrire ciò che abbiamo in più, ma è necessario che doniamo ciò che “possediamo”, ciò che amiamo di più, ciò che costituisce la verità e il profondo della nostra vita. Dio accetta le offerte che rappresentano il sacrificio di un cuore puro, fatte con umiltà, con carità e volentieri.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, questi santi doni che ci hai comandato di offrire in tuo onore, perché, obbedienti alla tua parola, diventiamo anche noi un’offerta a te gradita. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo”, dice il Signore. (Mt 28,20)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Dio onnipotente, che ci dai la gioia di partecipare ai divini misteri, non permettere che ci separiamo mai da te, fonte di ogni bene. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERA
O Dio di amore, sto per andare a dormire e a riposarmi. Fa’ che la notte trascorra in una dolce e serena quiete. Ti prego di inviare i tuoi angeli a vegliarmi durante il sonno affinché non mi capiti alcun danno. Concedimi la grazia di alzarmi in buona salute domani mattina. Amen.